Joel Fortunato Reyes Pérez

FUORI DA ME.

FUORI DA ME.

Il mare all'interno di una goccia. 

ESSERE O NON ESSERE: IL RUOLO DEL DILEMMA IMPLICATIVO NELLA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO

Raccontano di sentirsi insensibili e di vivere in un mondo irreale. Inoltre, anche le loro percezioni risultano alterate: gli oggetti sembrano molto distanti, appaiono strani, i rumori possono essere più forti di quanto siano in realtà.  …invece appare superiore, autosufficiente, dominante, euforico, trionfante (o alternativamente freddo e distaccato). Sente di non appartenere al resto dell’umanità o di far parte di una élite superiore. Il valore della caducità è un valore di rarità nel tempo.
In questo modo possiamo descrivere ciò che avviene quando la nostra mente finisce in un luogo buio e cavernoso, pieno di tutti gli scenari peggiori e più catastrofici possibili e ci fa inevitabilmente saltare a conclusioni terribili quali: esami finali falliti, incidenti aerei e cari delusi…  Risultato: ecco il rischio di vedersi rubare informazioni in tempo reale, venderle sul dark web per ottenere un profitto oppure anche usare le informazioni per svuotare i conti bancari degli utenti.
Non contenti, ci ripetiamo che la colpa è degli altri. Prima o poi smettiamo di cercare. Ci sentiamo condannati a vivere una affollata solitudine.  Attraverso l’evocazione si tenta di stimolare la motivazione intrinseca del soggetto al cambiamento, una motivazione che appartiene già al cliente e che viene potenziata agendo sulle sue percezioni, i suoi obiettivi e i suoi valori.  La realtà diventa una tela dipinta da gente noiosa che non smette di deluderci. Esiste tuttavia un'altra morte, insieme metaforica e reale, che colpisce ognuno di noi ogni giorno, poiché ogni giorno ci avviciniamo realmente alla nostra morte.
Siamo abituati a pensare che solo impronte digitali e volti siano unici e non replicabili. della fragilità o instabilità emotiva, questa viene considerata come un costrutto multi-dimensionale caratterizzato da oscillazioni intense e frequenti di emozioni che possono presentarsi in presenza o meno di eventi esterni piacevoli o spiacevoli .
L’esigenza sentita di immortalare un evento, di rendere il mondo eterno, di far si che esso sopravviva a quell’istante, porta inevitabilmente ad arrestarlo, a sequestrarlo al momento successivo; togliere il movimento, privare ogni cosa del suo tempo, non preserva dalla morte ma l’attesta e ce la rende visibile come in un oggetto imbalsamato. 

La amplificazione della contraddizione: che si fonda sull’ipotesi che alla base di ogni problema comportamentale esista un ambivalenza, una contraddizione tra il comportamento e i valori della persona. Quello che conta è l'uomo, l'uomo ucciso, non il suo colore.  Ma al mondo non esistono due cuori anatomicamente uguali per forma e per dimensione, e magari neanche per tono di rosso. Non esistono due risate identiche o due pensieri uguali. Ascoltarli sarebbe la soluzione

…il massimo grado di espressione: grandiosità, mancanza di sentimenti, perdita di contatto con il sé e il corpo, mancanza di contatto con la realtà, senso di onnipotenza, diffidenza verso gli altri, rabbia espressa, sadismo (anche verso se stesso) e crudeltà. È importante evitare interpretazioni e costruzioni personali del problema.  Eppure per capire veramente cosa è stata…  il processo di manipolazione e falsificazione che l’ha generata, non serve questa mole di lavoro; di parole ne bastano.

L’essenziale del lavoro del lutto consiste nel vincere la fissazione del desiderio riconoscendo le esigenze ineluttabili della realtà.   Si lavora per: accrescere capacità di problem-solving, lavorare sull’irrazionalità di pensieri svalutativi, imparare a vedere la ricaduta come ostacolo prevedibile e gestibile. Ascolto empatico e riflessivo: che realizza, a livello strategico, il primo principio del colloquio di motivazione attraverso ripetizioni, riformulazioni, parafrasi e riflessione dei sentimenti.
Il suo interesse è sempre concentrato sulla materia, sia rappresentata nella vita del corpo - nella girandola della sua percezione, del suo governo e delle sue trasformazioni - sia delineata come sfondo in cui le attività umane si svolgono - nel mondo della vita quotidiana di borgo, città e campagna, nella dialettica dei mestieri delle acque e della terra, nella geografia mentale di una sensibilità umana plasmata da una realtà dura e scabra, generatrice di ansie escatologiche, ombre, insicurezze, paure.

Essa ci forza a tollerare le dissonanze che ci allontanano dall'integrazione, creando quindi un certo tipo di sofferenza e costringendoci a un lavoro, entro parametri più rigidi, di scelta di un « fatto» nuovo di volta in volta capace di dare una forma dentro di noi e sia in grado di trascinarci dal mondo delle percezioni a quello delle emozioni. La fissazione affettiva si ripercuote sulle immagini con un gioco tragico che confronta l’esistenza reale e l’esistenza immaginaria ed approda alla conoscenza del carattere definitivamente superato dell’attaccamento affettivo.
Le immagini, così, diventano spazio di comprensione e di elaborazione che può essere d'aiuto nella ricerca di una nuova modalità d'integrazione tra il proprio mondo interiore e il mondo relazionale esterno. L'immagine appare come un'integrazione della parola. Diventa dichiaratamente un linguaggio non verbale.  
 Non è dunque un linguaggio come il parlato ( tra l’altro, manca di un vocabolario), ma può essere considerato un linguaggio metaforico che ha un potere anche superiore a quello parlato, in quanto può articolarsi in forme che sono negate al linguaggio verbale. Esso comunque è un modo simbolico di esprimere dei sentimenti.

Come artista,  per me è intrigante scoprire, per esempio, durante l'allestimento di una mostra, come la gente possa percepire, sentire, decifrare le immagini che percepiscono per la prima volta, ma alle quali io attribuisco un significato preciso proprio perché le conosco molto bene anche e soprattutto in termini di processo creativo.
 E se estendiamo l'analogia tra la musica e quelle forme narrative che, ad esempio, compaiono nel sogno, appare chiaro come la censura che nel sogno occulta, distorce e deforma l'inarticolato dell'inconscio trasformandolo in un testo suscettibile di interpretazioni, presenti alcune analogie con quella griglia che è la scelta di regole compositive in musica che trasformano rappresentazioni affettive inconsce inarticolate in costruzioni articolate o forme significanti aperte ad una infinità di sensi e capaci, quindi, di veicolare specifici significati.

Tenere il desiderio ben distinto dalla nostalgia dell'origine significa allora resistere all'auspicio profondo del desiderio che mira alla propria abolizione vivendosi come aspirazione a un bene un tempo immediatamente goduto, poi perduto, ed ora promesso a un recuperato possesso.
Tutto ciò implica come suo corollario il postulato della semplicità unitaria dell'originario, della sua immediatezza, considerata come caratteristica reale ma perduta del tempo mitico delle origini, e posta come traguardo finale verso cui tende il desiderio.

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Published on e-Stories.org on 16.07.2016.

 
 

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